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CARAVAGGIO E LE STORIE DI SAN MATTEO, il nuovo saggio di Giuseppe Lucio Fragnoli

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  In questo saggio appena pubblicato, snello quanto intrigante, Giuseppe Lucio Fragnoli tratta del grande ciclo con le  Storie di San Matteo , eseguito dal Caravaggio nella Chiesa di San Luigi dei Francesi in Roma. Il genio lombardo, nel pieno della sua maturità artistica, riesce a sorprendere il raffinato ambiente culturale romano secentesco con le sue capacità stilistiche e con la sua modernità di visione, concependo una delle più importanti realizzazioni pittoriche della storia dell’arte d’ogni tempo.  L’autore, comunque, fa precedere tale trattazione, ricca di citazioni di autorevoli eruditi, da una necessaria premessa sulla posizione del Caravaggio dentro la secolare  odissea  della pittura, sulle innovazioni  tecniche  da lui introdotte, sulla sua originalità di pensiero e persino sulla sua tormentata esistenza.   CARAVAGGIO E LE STORIE DI SAN MATTEO Pag. 76 - Settembre  2023 EDIZIONI EMMEGI     EAN 9791222452210  Acquistabile tramite Internet in EBOOK sugli store  Mondadori, Fel

L'ORGOGLIO DEL PAGLIACCIO, il nuovo romanzo di Giuseppe Lucio Fragnoli

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  La vendetta.  Era l’unica possibilità che mi avevano lasciato gli “assassini” della mia anima e i “ladri” della mia pubblica onorabilità. Anima e rispettabilità mi erano state tolte per sempre e nessuno al mondo me le poteva più restituire. Nemmeno la giustizia dei tribunali. La vendetta soltanto ci restituisce il vigliacco rispetto degli altri e punisce equamente la scellerataggine che cancella la nostra ignominia. Soltanto la vendetta ci riscatta dallo stato di dolorosa bassezza in cui ci hanno costretto, ove bene e male si confondono nella nostra coscienza, da cui scompaiono per sempre l’amore e l’amicizia, in un esaltante trionfo della morte, unica dionisiaca bevanda che pone fine alla nostra sete di giusti zia.   G. Lucio Fragnoli L'ORGOGLIO DEL PAGLIACCIO Rrossura, p ag. 148   Data di pubblicazione: 11 settembre  2023 EUROPA EDIZIONI  Collana  Edificare universi     ISBN:   1220142964 EAN  9791220142960   Acquistabile in libreria o tramite Internet, sugli store  Mondadori,

LA GRANDE ODALISCA di Jean-Auguste-Dominique Ingres

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  Di Jean-Auguste-Dominique Ingres , La grande odalisca ( 1814 - olio su tela - cm 86x162 ),  Parigi, Museo del Louvre .  ANALISI DELL'OPERA La grande odalisca , commissionato da Carolina Murat nel 1813, fu dipinto a Roma, per fare da pendant ad un altro nudo realizzato dallo stesso Ingres. Ma il quadro non fu mai consegnato alla committente per via della caduta del Regno di Napoli, venne invece successivamente acquistato dal conte de Poutalès-Gorgier. L'opera fu esposta ai Salon del 1819,1848 e 1855. Lo stupendo corpo dell’odalisca, con la sua linea sinuosa e duttile, è perfettamente collocato nello spazio oblungo del quadro, con una postura naturale ed elaborata al tempo stesso. Infatti la bella ottomana, adagiata su soffici panneggi, ci dà le spalle, in una torsione palesemente erotizzante, ma volgendo il capo verso di noi, in un’espressione docile e ammiccante. La luce è sapientemente calcolata per dare il giusto risalto plastico e delicatezza corporea al personaggio, comod

IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI di Jacques-Louis David

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    Il Giuramento degli Orazi ,   Jacques - Louis David, Louvre, Parigi.     LETTURA DELL’OPERA     Il  Giuramento degli Orazi  (1784) di Jacques-Louis David, è ispirato dalla tragedia  Horace di  Corneille , tratta dalla leggenda romana, secondo cui, nell’età del re Tullio Ostilio (VII sec. a.C.) i tre fratelli Orazi si offrirono per combattere contro i tre fratelli Curiazi e decidere così le sorti del conflitto tra Roma e Albalonga.  Di tutto l’episodio, il pittore sceglie il momento di maggiore tensione psicologica, ossia il rito del giuramento, che si svolge alle prime luci dell’alba, all’interno di un chiostro tuscanico. Attraverso uno schema prospettico rigoroso, David realizza uno spazio tripartito, in cui sono sapientemente collocati i vari personaggi, i quali rappresentano tre stati d’animo diversi: la determinazione e l’amor patrio del padre, messo al centro della composizione, che porge le spade; l’eroismo e la pronta adesione dei figli al patto d’onore; cui si contrappone i

"Un dimanche après-midi à l'île de la Grande Jatte" di Georges Seurat

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  Georges Seurat, Una domenica pomeriggio all'isola della Grande Jatte , 188-1886  - Art institute of Chicago - Olio su tela (cm.295x308)     LETTURA DELL'OPRERA Esposta all'ultima ed ottava mostra degli Impressionisti,  La Grande-Jatte  di Seurat suscitò il disappunto di Monet e i commenti malevoli del pubblico, che non riuscì a comprenderne la portata innovativa. L'opera, composta faticosamente in due anni, dal 1884 al 1886, traduce in pittura le teorie sul colore del chimico Michel-Eugène Chevreul ed, in particolare, il principio del contrasto simultaneo, secondo cui un dato colore, accostato con il suo complementare, acquista maggiore lucentezza e vivacità cromatica. Da qui l'intuizione di Seurat di disporre i colori  divisi ma accostati  sulla tela con una fitta trama di piccole pennellate, inventando così la “tecnica” del  divisionismo , o del  puntillismo , lasciando alla sintesi retinica la percezione, da parte del riguardante, del colore risultante dalla gi

L’odalisque à l’eslave di Jean-Auguste-Dominique Ingres

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Di Jean-Auguste-Dominique Ingres, L’odalisque à l’eslave ( firmato e datato  1839 - olio su tela - cm 72x100),  Fogg Art Museum , Cambridge (Stati Uniti).   Lettura dell’opera Siamo all’interno di un harem, che potrebbe essere stato ripreso da miniature persiane. Un’odalisca, dal corpo flessuoso e immerso in un bagno di luce, è adagiata a terra in primo piano, su un tappeto a motivi geometrici, in una postura voluttuosa, con la testa poggiata su cuscini di seta e con le gambe avvolte da un leggero lenzuolo. La “venere esotica” ha posato su un rilucente panneggio setoso il suo ventaglio di piume di struzzo e volge lo sguardo ammaliatore verso il volto della suonatrice, in segreto pensiero di languore. La musicante, in posizione più arretrata rispetto alla fascinosa ottomana, anche lei seduta sul tappeto, in una atteggiamento trasognato e leggermente lascivo, è vestita vagamente alla turca con panni di seta e un turbante. Oltre una balaustra che divide in due l’ambiente si scorge la figu

LA PORTA DI CALAIS – O, the Roast Beef of Old England – di William Hogarth

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William Hogarth (1703 -1770), La Porta di Calais , 1748, olio su tela, 80 x 96 cm – Londra, Tate Britain .   ANALISI DELL'OPERA La Porta di Calais  o   Il roastbeef della vecchia Inghilterra fu dipinto da William Hogarth dopo un viaggio a Parigi, fatto con altri amici artisti nel luglio del 1748, approfittando dell’armistizio che precedette la firma del Trattato di Aix-la-Chapelle , che pose fine alla guerra di successione austriaca , in cui Francia e Gran Bretagna erano schierate l’una contro l’altra. Di rientro dal viaggio, a Calais, mentre aspettava di imbarcarsi per l’Inghilterra, Hogarth stava disegnando la porta della zona portuale adornata dall’insegna inglese – dato che fino al 1558 quel sito era stato territorio britannico –, quando fu arrestato dalle guardie francesi con l’accusa di spionaggio e portato al cospetto del governatore. Trattenuto e interrogato, dimostrò, disegnando degli sbrigativi schizzi caricaturali, che era soltanto un artista. Cosicché fu così rila