LA PORTA DI CALAIS – O, the Roast Beef of Old England – di William Hogarth
William
Hogarth (1703 -1770), La Porta
di Calais, 1748, olio su tela, 80 x 96 cm – Londra, Tate Britain.
ANALISI DELL'OPERA
La Porta di Calais o Il
roastbeef della vecchia Inghilterra fu dipinto da William Hogarth
dopo un viaggio a Parigi, fatto con altri amici artisti nel luglio del 1748,
approfittando dell’armistizio che precedette la firma del Trattato di
Aix-la-Chapelle, che pose fine alla guerra di successione
austriaca, in cui Francia e Gran Bretagna erano schierate l’una contro
l’altra. Di rientro dal viaggio, a Calais, mentre aspettava di imbarcarsi per
l’Inghilterra, Hogarth stava disegnando la porta della zona portuale adornata
dall’insegna inglese – dato che fino al 1558 quel sito era stato territorio
britannico –, quando fu arrestato dalle guardie francesi con l’accusa di
spionaggio e portato al cospetto del governatore. Trattenuto e interrogato,
dimostrò, disegnando degli sbrigativi schizzi caricaturali, che era soltanto un
artista. Cosicché fu così rilasciato. Poco tempo dopo il suo ritorno in patria Hogarth
pensò di realizzare un quadro astioso e derisorio su quanto era gli era accaduto,
cui seguì, un anno appresso, la stesura di un’incisione di identico soggetto.
Nella scena, parecchio grottesca e dileggiante, pensata dal pittore e incisore, si vede, in posizione centrale, un garzone che imbraccia un controfiletto di manzo. Lo sta portando a una locanda inglese del porto, il Lion d'Argent, per essere cucinato, sotto gli occhi di un corpulento frate famelico, che ne desidererebbe mangiare a sazietà. Due soldati, dall’aspetto caricaturale, con le divise bisunte e lacere, stanno mangiando il rancio appena servito loro da due cucinieri, anch’essi brutti e malvestiti, con ai piedi degli zoccoli di legno. Stanno portando anche agli altri il loro pasto, una brodaglia melmosa e rancida. In primo piano, c’è un esule scozzese, certamente coinvolto nell’insurrezione giacobita del 1745. È seduto in terra, indebolito dalla misera gastronomia francese, una cipolla e una fetta di pane ammuffito. Dalla parte opposta delle monache dai lineamenti da streghe, accovacciate intorno a una cesta con dei pesci, pregano, rivolte verso la faccia disgustosa di una razza. E in ciò vi è quindi una chiara allusione al pesce che simboleggia il Cristo Figlio di Dio Salvatore. Dietro di esse e di una bancarella d’ortaggi si vede Hogarth che disegna il massiccio portale. Alle sue spalle, però, c’è un militare armato di alabarda che gli mette una mano sulla spalla e che di lì a poco lo arresterà.
Oltre
la grata sollevata della porta si vedono due preti e un chierichetto, presso
una locanda che ha una colomba per insegna, che celebrano la messa, tra alcuni
fedeli inginocchiati – in tutta la scena si allude, sicuramente, all’eucarestia
–. Sulla croce posta alla sommità del muro di cinta del porto si vede un corvo,
simbolo di eventi nefasti e infernali, in luogo della colomba della pace. Da
tutto questo si evince il carattere anche alquanto blasfemo del dipinto, oltre
che denigratorio dei francesi. Difatti, il titolo secondario, O, il roast
beef della vecchia Inghilterra, è tratto da una ballata che afferma di come
il cibo ha nobilitato i nostri cervelli e arricchito il nostro sangue e
ha riso della Francia tutta vaporosa.
Vita di Hogarth in breve
Hogarth nasce nel 1697 a Londra, il 1° novembre. Nel
1721 inizia la sua attività di incisore. Nel 1729 sposa Jane Thornhill. Nel 1731
dipinge il ciclo Carriera di una prostituta. Nel 1735 completa il ciclo Carriera
di un libertino. Nel 1736 inizia a lavorare al ciclo dei Quattro tempi
della giornata. Nel 1744 dipinge il ciclo Matrimonio alla moda. Nel
1745 dipinge il ciclo Matrimonio felice. Nel 1753 pubblica il saggio
estetico Analisi della bellezza. Nel 1754 dipinge il ciclo Campagna
elettorale. Nel 1757 è nominato consigliere dell’Accademia Imperiale di
Germania e sopraintendente, in Inghilterra, delle opere di Sua Maestà. Nel
1764 muore, il 25 ottobre.
William Hogarth, Ritratto di Francis Dashwood
Nel dipinto Francis Dashwood è rappresentato come un San Francesco in estasi. Ma come si vede è in adorazione di una dea Venere posta su una croce. Francis Dashwood fondò, nel 1755, il famoso Hell-fire Club, oppure Monaci dell’abbazia di Medmenham. L’abbazia di Medmenham, precedentemente appartenente all’ordine cistercense, era sita sulle rive del Tamigi, dove gli adepti si divertivano con oscene parodie di riti religiosi, e con orge di ubriachezza e dissolutezza. Pare che anche Hogarth facesse parte di tale setta.
IL POST SOPRA RIPORTATO HA CARATTERE ESCLUSIVAMENTE DIVULGATIVO E DIDATTICO, DESTINATO PERTANTO AGLI STUDENTI E AGLI APPASSIONATI.
©
G. LUCIO FRAGNOLI
Commenti
Posta un commento